Compagni di viaggio, qualcosa di più che bagagli!

A Norimberga una rassegna originale che parte dagli antichi bauli del '700


Compagno di viaggio fedele e indispensabile, preparato in pochi minuti o progettato per giorni, minimale e pratico o grande e stracolmo anche di cose superflue, il bagaglio rivela molto del suo proprietario. Ma non solo: la sua evoluzione riflette la storia dei mezzi di trasporto, dal cammello alla carrozza, dal treno all'auto, fino all'aereo. Una storia da ripercorrere a Norimberga, che mette proprio il bagaglio al centro di una ricca esposizione.

"Compagni di viaggio, qualcosa di più che bagagli", in scena al Museo nazionale germanico fino al primo maggio, è la mostra che chiuderà i festeggiamenti tedeschi per il 175.mo anniversario delle ferrovie tedesche, inaugurate il 7 dicembre 1835 con gli 8 km percorsi dalla locomotiva Adler da Norimberga al piccolo borgo di Fürth. L'esposizione offre una prospettiva insolita sulla crescente mobilità dell'uomo, partendo dai bauli del XVIII secolo per arrivare ai moderni trolley in materiali hi-tech.

Ampia parte della mostra è dedicata proprio al treno, che ha avuto un forte impatto nello sviluppo del bagaglio. Con la crescita del turismo nel XIX secolo, infatti, la possibilità di impilare e stipare le valigie ha assunto una notevole importanza. Per questo si è iniziato a produrre bagagli dalle dimensioni simili, di forma squadrata, fatti di materiali resistenti e non troppo pesanti.

Il bagaglio rispecchia anche le esigenze del viaggiatore, assumendo ora la forma di un borsone militare, ora di una cassa usata dai servi, ora quella di un baule per le star del cinema. Al museo, tra gli oltre duecento articoli esposti, si possono ammirare i bagagli di personaggi famosi, come la valigia - appartenuta alla madre - con cui Thomas Mann rientrò in Svizzera dalla California nel 1952, o l'enorme cassa che conteneva gli abiti di Marlene Dietrich e che la diva chiamava "il mio elefante".

Parte della scoperta riguarderà infine i contenuti dei bagagli. La mostra spazia dai kit di pronto soccorso (ce n'è uno del XVIII secolo) alle valigie ben fornite di un commesso viaggiatore. Tra i reperti più belli un set da viaggio di duecento pezzi con tutto il necessario: piatti, bicchieri, articoli per la toeletta e, ovviamente, l'occorrente per scrivere lettere ai propri cari rimasti a casa.

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