Codes, le particelle subatomiche di Giorgio Milano in mostra a Napoli

In una Napoli sempre più viva e attenta alle nuove forme d’arte contemporanee e soprattutto ai suoi artisti, la galleria The Apartment ospita e promuove la prima personale di Giorgio Milano dal titolo Codes (codici).
Il titolo suggerisce già una chiave di lettura del lavoro di questo artista italo-canadese.
Giorgio Milano, classe 74,  pur essendo giovane e alla sua prima mostra, ha già collezionato vari riconoscimenti.  Nel 2009  ha esposto le sue opere per la prima volta, in una collettiva per la Moleskine alla Feltrinelli di Roma di Largo Argentina. Nel 2010 è già doppio vincitore:  premio nazionale Moleskine myDetour 5X5, grazie al quale ha preso parte alla Dak’art 2010, la Biennale d’Arte Africana Contemporanea, e  premio Arte Mondadori 2010 al Palazzo della Permanente di Milano. Tra le motivazioni del riconoscimento, si legge su Arte Mondadori: l’artista ha convinto per la qualità tecnica e per l’ipnotico impatto visivo. E’ stata apprezzata la scelta di un linguaggio in bilico tra astrazione e suggestioni figurative.
Codes, in mostra fino al 31 marzo, è il  codice genetico dell’arte.
Il titolo della mostra è della art director, Renata Caragliano, in rapporto alla struttura delle opere di Milano che si ispirano alla fisica meccanica, alle particelle subatomiche, alla genesi della materia e dell’immagine creando sulle tele, dipinte a tempera acrilica, una micro figurazione che si ripete all’infinito proprio come un codice. L’effetto finale è una sorta di texture astratta dall’effetto ipnotico e cinetico. Un codice genetico dell’arte che sembra elaborato sotto la lente di un microscopio, ingrandendo o rimpicciolendo dettagli, raggiungendo così un perfetto connubio tra arte e scienza, tra sogno e realtà. Le opere in mostra - sempre di formato quadrato – fondono quindi le due grandi passioni di Milano: arte e fisica. Passioni apparentemente inconciliabili tra loro ma che, invece, sono ben rappresentate nelle sue opere. Sulla scia dell’astrattismo per arrivare all’Optical Art, le opere, che invitano ad essere guardate più e più volte,  permettono un’interpretazione sempre diversa in base a chi le osserva, perché attraverso l’immagine, alle particelle subatomiche, si riesce, sempre, a dar vita a figure e interpretazioni distinte tra loro. L’artista usa molteplici combinazioni di colori e forma non per decorare ma per definire intervalli nello spazio pittorico.
Tra le opere in esposizione (la cui quotazione varia dai 500€ ai 2000€)  negli spazi della galleria the Apartment: Quantum state, Brana, GFA_J_1 Lake Mono e in esclusiva Black Hole, l’opera con la quale Milano si è aggiudicato la targa d’oro del Premio Arte 2010.




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